RASSEGNA STAMPA (PRESS REVIEW)
Angelo Foletto. SUONARE NEWS Gennaio 2004. ****
un'avventura sonora sorprendente per vivacita' e fascino, ritagliando anche uno spazio non secondario per autori di
oggi. La terza (sempre di stelle parliamo) va al gusto delle trascrizioni e alla qualita' dell'esecuzione.
Impeccabile di per se' ma anche maliziosa e sorniona: capace di far suonare il sassofono a volte come un oboe,
a volte come un cornetto barocco, abile nel liberarne la piu' familiare vitalita' jazzistica, la vocazione melodica
schietta, l'adescante indole paracanzonettistica o la versatilita' di strumento dalle possibilita' espressive,
acrobatiche e coloristiche uniche (basta scorrere l'elenco degli autori per immaginarselo:
ascoltarlo e' elettrizzante)
Massimo Rolando Zegna. AMADEUS Luglio 2004. ****
Assieme all'organista Margherita Sciddurlo, Tagliaferri affronta un programma che si divide tra eta' barocca e eta'
contemporanea. L'ascolto rivela la versatilita' del sax, capace di evocare atmosfere arcaiche, trasformandosi
all'occorrenza anche in un antico cornetto.
Oliviero Marchesi. LIBERTA 26 Novembre 2003.
Un concerto di rapinosa bellezza, in cui Pietro e Margherita hanno suonato come una persona sola e in cui il soprano
di Tagliaferri si e' levato in volo con una voce (limpida e multicolore al tempo stesso) piu' pura ed emozionante che mai
Nicola Sbisa'. LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 27 Aprile 2004.
L'incontro tra i due strumenti, non esistendo fra l'altro un repertorio ad hoc, e' stato foriero di risultati
quantomeno stimolanti. La timbrica del sax si attaglia a quella dei vari registri accortamente accostati dell'organo
in maniera straordinariamente efficace e, aggiungeremo, anche non poco suggestiva
Laura Martelletto. IL GIORNALE DELLA MUSICA Settembre 2004.
Due interpreti di affermato talento, l'organista Margherita Sciddurlo e il sax soprano di Pietro Tagliaferri,
proseguono la strada gia' aperta da Jan Garbarek e propongono un binomio timbrico arcaicizzante di alto rilievo
espressivo. I due strumenti dialogano ottimamente e mettono in luce l'intensita' e la potenza dell'organo
e la seducente duttilita' del sax. L'ascoltatore e' trasportato in una dimensione sonora irreale e di grande
suggestione, che rende particolarmente avvincente questo percorso contaminatorio.
Nicola Sbisa'. LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 7 Giugno 2005.
"Il panorama del repertorio risulta quanto mai ampio e interessante e conferma la validita' dell'idea dei
due concertisti, che nelle esecuzioni appaiono una volta di piu' impeccabili dal punto di vista della tecnica
strumentale e dotati di una vibrante duttilita' interpretativa."
Lorenzo Tassi. L'ECO DI BERGAMO 20 Giugno 2005.
"La timbrica del sax, ben suonato da Tagliaferri, risultava molto incisiva e ammaliante; assai interessante
e' apparsa l'idea di suonare lo strumento collocandosi di volta in volta in punti diversi della chiesa,
creando effetti fonici molto coinvolgenti e sempre nuovi. (.)
Caratterizzato da una sonorita' ben proporzionata e limpida, forse non molto pastosa e rotonda, l'organo e'
stato ben sfruttato da Margherita Sciddurlo che tra le altre cose ha ben riletto da sola una "Canzon" di
Froberger.
Angelo Foletto. SUONARE NEWS Luglio 2005.
"l'impaginato Tagliaferri-Sciddurlo e' un ghiotto mosaico fatto di brevi pagine (19 numeri per una dozzina
di autori, diligentemente ordinati cronologicamente quasi a dimostrare quanto poco conti, a volte,
l'appartenenza storica) in cui il sax soprano dialoga con l'organo tenendo sul leggio (e in memoria,
oltre che nella sensibilita' da ingegnere del suono-direttore artistico: sempre lui, Tagliaferri) la
fotografia di Jan Garbarek come modello di gusto sonoro, di modalita' esecutive non dogmatiche e di
commistione stilistico-esecutiva. Al posto dell'ispirazione etnica del maestro, qui c'e' il tratto
originario piu' colto che spinge il solista a intrecciare i contrappunti sottili con i registri organistici
ora simulando le malinconiche luminosita' del cornetto ora quelle piu' insinuanti e pastorali dell'oboe ora
rientrando nei suoi panni di ancia moderna. La pari vocazione mimetica degli strumenti, accesa anche dalle
modalita' esecutive capricciose, intenzionalmente non accademiche, e dalle scaltre opzioni di registri
dell'organista, e' il filo conduttore del recital"
Riccardo Anselmi. LIBERTA' 10 Agosto 2005.
"Ci sono pregiudizi - cioe' giudizi presi a priori - che vorrebbero persone e cose incasellate entro
cornici astratte, dalle quali ogni fuga e' temeraria e impossibile. Ogni tanto pero' - e pare sai uno dei
compiti dell'arte quello di guardarsi attorno ed aprire nuove vie - c'e' chi decide di aprire un varco oltre
lo steccato, disvelando spesso cosi' possibilita' latenti, che aiutano a capire meglio l'identita' di ciascuna
parte in causa. E' quanto accaduto per l'apparente inconsueto connubio tra due strumenti musicali, il
saxofono e l'organo, istintivamente associati a mondi agli antipodi - il sacro e il profano - proposto da
Pietro Tagliaferri e Margherita Sciddurlo nel cd Riverberi nello spazio e nel tempo (Stradivarius), che
prosegue il felice esperimento inaugurato dal duo con Riverberi tra passato e presente (Progetto Musica).
Un'iniziativa alla quale accostarsi non fosse altro per soddisfare la semplice curiosita' di verificare come
il sax soprano di Tagliaferri riesca a muoversi lungo tre secoli di repertorio organistico. Il risultato,
di indubbio fascino, esalta la cantabilita', la morbidezza, la docilita' dello strumento jazz per eccellenza,
per una volta lontano dalle atmosfere fumose di club Oltreoceano ed immerso negli spazi ariosi e severi
della basilica piacentina di Sant'Antonino e del Duomo di Cremona.
(...) Il lavoro, inaspettato, riesce comunque a coniugare fedelta' e novita' in un'esplosione sonora
calibrata ed avvincente.(...) La conclusione di questo itinerario regala l'ennesima sorpresa. In The Hours
di Pietro Tagliaferri e Massimo Berzolla (elaborazione per organo di Margherita Sciddurlo), il sax si
riprende la sua personalita' jazz e questa volta e' l'organo a meravigliarci di piu'. Quasi un divertissement,
ricco di citazioni, con un canto dell'addio che si auspica preluda invece ad un prossimo appuntamento,
in compagnia di un nuovo capitolo del progetto musicale del Duo."
Laura Martelletto. IL GIORNALE DELLA MUSICA Settembre 2005.
"E' molto interessante questa seconda incisione del duo Pietro Tagliaferri al sax soprano e all'organo
Margherita Sciddurlo. I due solisti illustrano magnificamente un variegato percorso che comprende Scheidt,
Couperin, Dandrieu e giunge a composizioni nuove appositamente commissionate per questo cd. Tra tutte va
segnalata Tu solus qui facis mirabilia di Josquin Des Pres, che rivestita di nuovi timbri acquista una
sonorita' trasfigurata e innovativa.(...)
Eccellente la qualita' della registrazione, un cd da non perdere."
Nicoletta Sguben. AMADEUS Ottobre 2005.
CD inserito nella pagina "scelti da AMADEUS", dedicata ai cd consigliati.
"Un sax soprano e un organo esplorano lo spazio di una chiesa, irradiando suoni che si specchiano,
si accavallano e si moltiplicano. Lo spazio architettonico diviene spazio acustico, ma anche temporale:
echi di una storia antica che la voce "altra" dello strumento a fiato riprende con suadente morbidezza e
irresistibile fascino. Potrebbe distorcerle, quelle note provenienti dal passato rinascimentale (Desprez),
barocco (Scheidt e Couperin) e rococo' (Clerambault, Dandrieu e Daquin). Invece il sax, strumento che con
quel passato non ha alcuna condivisione biologica, se ne appropria con pudore, ricamandoci sopra melismi
eleganti, intagliati nell'aria con gusto e grazia. L'organo, culturalmente padrone di casa nel logo sacro,
e' suo complice: attira il sax nello spettro timbrico dei propri rigistri inducendolo, a volte, quasi a
mimetizzarsi fra le ance delle canne; a tratti e' un alter ego e in altri ancora e' il sax che attira verso
la propria, naturale confidenza col jazz il poliedrico organo."
Nicola Sbisa'. LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 4 Novembre 2005
"Partendo dal grande Frescobaldi sino ad alcuni compositori d'oggi (e fra questi lo stesso Tagliaferri) i
due concertisti hanno ampiamente dimostrato come su brani di assestata e comprovata qualita', pensati e
realizzati per l'organo, possa innestarsi una voce ulteriore, arricchendo - quasi un riverbero, appunto -
prospettive ed incisivita', rivelando aspetti nuovi o imprevedibili, sottolineati anche dalla "mobilita'"
della voce nuova, il sassofono cioe' nei confronti della maestosa staticita' dello strumento antico. Tagliaferri
infatti in piu' di un caso ha suonato da punti diversi della Basilica, variando accortamente i punti di
attenzione nell'ascolto da parte del pubblico. (...) Margherita Sciddurlo e' rganista di alto livello, esemplare
nella tecnica strumentale e dotata di profondo senso stilistico (lo si e' visto anche in alcuni brani che ha
suonato da sola). Di pari livello e' apparso Tagliaferri, che col suo sax soprano ha creato effetti di
straordinaria efficacia: l'accordo e la fusione sono apparsi impeccabili.
Della loro iniziativa i due musicisti hanno in tempi abbastanza recenti creato una preziosa documentazione,
registrando due cd. L'ascolto delle registrazioni a che scrive, era gia' apparso stimolante, ma quello dal
vivo - grazie anche alla atmosfera che alita nella Basilica e, diaciamolo pure alla qualita' dello strumento
(che appaiono chiare se alla tastiera siede una concertista come la Sciddurlo) - e' stato a momenti addirittura
esaltante."
Elide Bergamaschi. IL CITTADINO DI LODI 23 novembre 2005
"Avvolge e scorre fluido, come una coperta di raso, lo splendido lavoro discografico che la Stradivarius ha
appena presentato. Un viaggio trasversale alla ricerca di una mappa segreta, un itinerario nell'essenza
della musica che dagli albori della prima modernita' approda fino ai nostri giorni. Proposta forse indecente
per i benpensanti, straordinaria occasione di ascolto per i piu' arditi. Di fatto "Riverberi nello spazio e nel tempo"
se non altro provoca e stuzzica orecchie e coscienze sul senso della musica e sulla sua ricezione, grazie ad una
sapiente operazione di accostamenti che lo splendido duo formato da Pietro Tagliaferri e Margherita Sciddurlo
ha architettato.(...) I due musicisti, che da tempo percorrono la strada sterrata di una ricerca di frontiera,
sembrano con questo lavoro offrire una loro personale visione del mondo e dell'umano vivere: un continuo flusso
di percorsi circolari in cui tutto cambia e tutto si ripresenta cosi' uguale, cosi' altro. Un microcosmo privato,
una filigrana di rara fattura dove l'antico riemerge in controluce, parte e differenza dello stesso tutto."
Gilberto Sessantini. ARTE ORGANARIA N.3 Anno 2006
"Forse i puristi si scandalizzeranno, e altrettanto faranno i filologi visto che i brani contenuti in
questo disco sono quasi tutte trascrizioni, ma il connubio tra sax e organo e' di una dolcezza e di una poesia
suprema! Ben venga quindi questo secondo CD del duo Tagliaferri-Sciddurlo, come il primo (Riverberi tra passato
e presente per l'etichetta Progetto Musica) dedicato ai Riverberi, per significare anche quel senso di soffusa
melanconia che forse il suono del sax sa evocare pi dell'oboe. (...) Riverberi nel tempo grazie anche alle
incursioni nel repertorio organistico del passato, riletto certo nei tempi e nei modi di esecuzione
(tanto da poter parlare di veri e propri adattamenti) per poter dialogare con il sax, quasi fosse un
altro registro ad ancia dell'organo (si ascolti a tal proposito il Dialogue di Dandrieu o il Noel di Daquin),
ma il tutto sorretto da una profonda ricerca di musicalita' (...) Il CD e' idealmente diviso in due parti: nella
prima vengono presentate opere del passato mentre nella seconda troviamo interessanti composizioni appositamente
scritte per il duo nel 2004 da G. Salvatori, M. Berzolla, E. Capalbo, S. Amato. Il passaggio dall'una all'altra
non e' traumatico ma sapientemente mediato dai brani di Langlais e Litaize che ben introducono alla scrittura
contemporanea e ai nuovi agglomerati sonori. Il suono e la tecnica di Tagliaferri sono superbi. (...)
Per gli amanti del nuovo e della poesia."
Dinko Fabris. LA REPUBBLICA 28 Aprile 2007
"Il Progetto Musica intitolato Riverberi nello spazio e nel tempo e' una delle iniziative piu' originali e
riuscite degli ultimi anni... Una intensa miscela di timbri e di effetti coloristici consentita dal magico
sax soprano Yamaha di Tagliaferri sulla tavolozza dei monumentali organi Giani della Basilica di Piacenza
e Mascioni della Cattedrale di Cremona, toccati con totale padronanza tecnica e artistica da Sciddurlo...
Una bella scommessa vinta nel nome dell'impegno per la diffusione della cultura musicale e la riscoperta di
autori del passato messi in relazione con i contemporanei."
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